Coronavirus e lavoro: 10 regole da seguire

Da Ats, sindacati e associazioni datoriali un decalogo da seguire per limitare la diffusione del contagio sui luoghi di lavoro

Dieci regole, semplici ed efficaci, che tutti possiamo mettere in pratica e che possono contribuire a ridurre il rischio di diffondere il contagio. Il decalogo per far fronte all’emergenza è stato pensato e condiviso da Ats, associazioni datoriali e sindacati bergamaschi, e punta a raggiungere il maggior numero possibile di aziende e lavoratori, con contenuti specifici a loro dedicati.

Coronavirus e prevenzione

  1. Incontri collettivi e organizzazione del lavoro: le situazioni di affollamento di ogni tipo all’interno degli ambienti di lavoro vanno evitate, sia che riguardino il personale dipendente che quello esterno. Gli incontri collettivi indispensabili devono comunque rispettare il decalogo del Ministero della Salute. Le stesse indicazioni valgono per la gestione degli accessi ai luoghi produttivi (inizio/fine turno) e per altre occasioni di aggregazione (pause).
  2. Mensa, spazi comuni: anche in mensa e negli altri spazi comuni previsti per le attività non lavorative vanno evitati gli affollamenti, anche organizzando dei turni. Durante la consumazione dei pasti meglio utilizzare stoviglie e posate monouso, preferire la distribuzione del cibo da parte dell’operatore addetto al servizio o di porzioni preconfezionate.
  3. Informativa: va data la massima distribuzione e visibilità possibile ai volantini informativi e al materiale fornito dal Ministero. Si consiglia di indicare una persona che all’interno del luogo di lavoro sia in grado di fornire chiarimenti sulle informazioni contenute, e di collaborare con il medico competente per ogni informazione di tipo scientifico-sanitario.
  4. Igiene delle maniall’interno dei bagni va esposta la segnaletica dell’OMS e del Ministero sulla corretta pulizia delle mani. Dispenser di soluzioni idroalcoliche, completi di istruzioni per l’utilizzo, devono essere disponibili nei punti di passaggio o dove mancano servizi igienici che consentano di lavarsi le mani.
  5. Ambienti di lavoro: in caso di necessità, va valutata un’integrazione delle normali modalità di pulizia degli ambienti di lavoro, con cicli di pulizia straordinaria secondo le modalità suggerite dal Ministero. In particolare, vanno pulite tutte le superfici che vengono a contatto con le mani (porte e finestre, superfici dei bagni, corrimano, mouse, tastiere e touch screen). Le postazioni di lavoro, alla fine della giornata, vanno lasciate sgombre per facilitare le pulizie.
  6. Smart working: l’esternalizzazione delle prestazioni lavorative, dove necessario e possibile, è suggerita.
  7. Accesso presso clienti e fornitori: devono essere individuate procedure di ingresso e di uscita con percorsi dedicati per ridurre le occasioni di contatto.
  8. Trasferte: dove possibile preferire l’utilizzo della flotta aziendale, a cui vanno applicate misure di pulizia e sanificazione. Limitare l’utilizzo di mezzi pubblici.
  9. Controllo medico: in caso di malessere, e soprattutto in presenza di febbre, i lavoratori sono invitati a contattare il medico di famiglia, il numero verde regionale e, in caso di emergenza, il 112.
  10. Dispositivi di protezione individuale: La scelta di dispositivi per la tutela dal contagio è sottoposta al parere del medico competente, RSPP e RLS

Le misure per prevenire la trasmissione del #Coronavirus possono avere conseguenze sulla continuità lavorativa di alcune categorie di lavoratori. Rischiano di essere più colpiti i lavoratori con contratti brevi e atipici (collaboratori sportivi, co.co.co., tirocinanti, autonomi, lavoratori con contratto di somministrazione). Se appartieni a una di queste categorie e vuoi conoscere i tuoi diritti, contatta Nidil CGIL Bergamo o chiamaci allo 035.3594183.